Spinoza, L'uomo e l'illusione della libertà

L'uomo, per la sua stessa natura di essere limitato, non potrà mai aspirare alla pienezza della libertà (cioè a non essere condizionato da niente se non da se stesso nel proprio agire): la natura umana, infatti, è caratterizzata dagli “Affetti” e dalle “passioni” che spesso ne determinano le scelte. Il condizionamento, quindi, fa parte dell'essenza dell'uomo, ma è possibile liberarsene con un uso corretto della ragione.

 

a) L'errore è ignoranza (B. Spinoza, Etica, Parte seconda, Prop. XXXV, Scolio)

 

scolio

 

L'errore consiste in una privazione di conoscenza [...]. Gli uomini s'ingannano nel credersi liberi; e tale opinione consiste solo in questo, che essi sono consapevoli delle loro azioni e ignari delle cause da cui sono determinati. L'idea della loro libertà è dunque questa: che essi non conoscono alcuna causa delle loro azioni.

 

b) Ubriachi e deliranti (B. Spinoza, Etica, Parte terza, Prop. II, Scolio)

 

scolio

 

E se [gli uomini] non sapessero per esperienza che noi facciamo molte cose di cui poi ci pentiamo, e che spesso, quando cioè siamo agitati da Affetti contrari, vediamo il meglio e seguiamo il peggio, niente impedirebbe loro di credere che facciamo tutto liberamente. Cosí il bambino crede di appetire liberamente il latte, e il fanciullo adirato di volere la vendetta. Parimenti l'ubriaco crede di dire per libero decreto della sua mente ciò che poi, da sobrio, vorrebbe aver taciuto; cosí il delirante, la ciarliera, il fanciullo e moltissimi della medesima specie credono di parlare per libero decreto della mente, mentre, invece, non possono frenare l'impulso che hanno a parlare; sicché la stessa esperienza, non meno che la ragione, insegna che gli uomini credono di essere liberi solo perché sono consapevoli delle proprie azioni, e ignari della cause da cui sono determinati, e inoltre che i decreti della mente non sono altro che gli appetiti stessi e perciò sono diversi a seconda della diversa disposizione del corpo.

 

c) È libero chi è guidato dalla ragione (B. Spinoza, Etica, Parte quarta, Prop. LXVIII)

 

Proposizione LXVIII

 

Se gli uomini nascessero liberi non formerebbero alcun concetto di bene e di male, finché rimanessero liberi.

 

dimostrazione

 

Ho detto che è libero chi è guidato dalla sola ragione; chi dunque nasce libero e lo rimane, non ha che idee adeguate; e perciò non ha alcun concetto del male (per il Cor. della Prop. 64 [Da ciò consegue che se la mente umana non avesse che idee adeguate, non formerebbe nessuna nozione di male]) e, di conseguenza, neanche del bene (infatti bene e male sono correlativi). C.D.D.

 

(B. Spinoza, Etica e Trattato teologico-politico, UTET, Torino, 1988, pagg. 165-325)